venerdì 26 gennaio 2018

Riepil-giocando: come concludere divertendosi un corso di lingua!

Fine gennaio, tempo di neve che si scioglie, di qualche bocciolo che spunta timido tra l'erba umida, tempo di... fine semestre, presso la scuola dove insegno; per quanti di voi è lo stesso? Per chiudere degnamente un corso, e rendere sensato il tempo passato insieme ai miei studenti, mi piace terminare con un bel gioco riepilogativo, sotto forma di sfida a squadre, o individuale, o a coppie, a seconda del numero di studenti e di quanto si prestino a giocare. 

Voglio offrirvi quindi un piccolo spunto per una lezione conclusiva, spunto utile non solo nel contesto di classi di lingua ma anche a casa, se portate avanti un progetto di plurilinguismo, e rimodellabile su vari livelli di conoscenza della lingua.

Venghino quindi, signore e signori, alle mirabolanti olimpiadi dell'italiano!

Nel mio caso, il corso che si concludeva era un primo livello principianti, ma come già detto è riadattabile anche per altri livelli: ho usato infatti lo stesso materiale anche per altri corsisti più "linguisticamente maturi", cambiando ovviamente le domande.

Il gioco prevede la divisione della classe in squadre secondo casualità (nel mio caso, ho usato biglie rosse e beige pescate a caso per formare le squadre); fatto ciò, vengono presentate le categorie su cui le squadre dovranno sfidarsi, e per le quali io vi elenco direttamente i materiali utilizzati:

- GRAMMATICA: 
 carte con verbi all'infinito da coniugare secondo quanto fatto a lezione; 
 carte con articoli determinativi da abbinare correttamente alle parole date;
- VOCABOLARIO
 lettere dell'alfabeto, per ognuna occorreva dire almeno due parole che iniziassero con la stessa in  italiano;
- LESSICO SPECIFICO
 concentrandomi in questo caso sul lessico relativo al mondo del lavoro, ho preparato sia carte con  immagini di professioni che carte con domande del tipo "chi danza in teatro?"
- PRODUZIONE ORALE
 ho preparato carte con delle domande chiave per chiedere informazioni sulle altre persone (domande  sul nome, sull'età ecc.); tutte le domande erano formulate per essere formali O informali. Gli studenti dovevano capire se la domanda fosse o meno informale, e inscenare un mini dialogo botta e risposta con un compagno di squadra scelto da loro;
carte con "ordini da bar": gli studenti dovevano ordinare in un bar quanto richiesto nella carta, facendo attenzione ad usare l'articolo corretto, e soprattutto alla pronuncia (per i vari problematici gruppi come CH, CC, CCH che sono contenuti in molti dei prodotti italiani da bar, come cappuccino, latte macchiato ecc.) 
- ASCOLTO E COMPRENSIONE
 pescando la carta relativa, io andavo a leggere loro una breve presentazione di un personaggio sconosciuto, per andare infine a fare una domanda su quanto appena letto (ad esempio: "Di che nazionalità è il personaggio in questione?")

Il materiale utilizzato non è stato altro che la selezione di materiali raccolti e preparati durante gli anni, ma siccome sono, come i miei consigli, molto caproni e fai da te, potete tranquillamente prepararvene al bisogno senza impazzire, o essere artisti; per preparare le carte, vi basta ritagliare dei cartoncini e scrivere quello su cui volete che si esercitino, per le immagini vi basta cercare tra le clipart e stamparle.

Vinceva, ovviamente, la squadra che rispondeva esattamente a più domande.  

Un piccolo consiglio che aggiungo, per far sì che il gioco venga apprezzato senza incappare in ansie, e non diventi troppo stressante per un'ultima lezione, in cui la stanchezza la fa da padrone, è quello di concentrarvi soprattutto su quello che sapete sia stato già maggiormente acquisito, anche se non andate a coprire tutto il vostro programma. Io sono della scuola di pensiero "meglio poche nozioni ben acquisite che tante imparate a casaccio".

Come dite? Cosa si vince? Eh beh, in questo caso i vincitori hanno avuto anche un premio: un pacco di cantuccini con gocce di cioccolato 😋😋 che hanno generosamente ridiviso tra tutti.

Anche io, devo ammettere, ho ricevuto il mio premio: sentirsi ringraziare per il tempo passato con loro e sentirsi dire "sei una brava insegnante!" è, per chi fa il mio lavoro, la più apprezzata delle coppe. Grazie a voi, cari studenti, ci vediamo nel prossimo semestre!

E come sempre, a tutti voi auguro invece una buona insalata di lingue!

martedì 9 gennaio 2018

Non parlare ai muri, fai parlare i "materiali silenziosi"!


Cari amici di Insalata di lingue, un fantastico augurio di buona ripartenza in questo nuovo anno! Bentornati, bentrovati e… come? Che fine ho fatto io?! Se vi state chiedendo il motivo di questa pausa piuttosto lunghetta, beh… la verità è che il mio pc ha fatto un bagno nel caffè, e non è che avesse smesso di funzionare, ma funzionava in modo assai bizzarro, cambiando lettere a caso, scrollando le pagine a suo piacimento e spegnendosi quando voleva lui: insomma, altro che computer, era un terzo figlio, e pure bizzoso! Il tempo intercorso quindi è stato quello delle vacanze e della ricerca di un nuovo pc, che mi è arrivato in regalo da mio marito e quindi approfitto per dire pubblicamente che è un marito fantastico! ❤
Tornando a noi, oggi vorrei parlarvi un po´di un determinato tipo di materiali per l´apprendimento linguistico, che non nascono con questa intenzione definita, ma sono perfettamente adattabili al nostro scopo e hanno anche, come spesso io ricerco e propongo, il pregio del costo molto contenuto e la facile reperibilità. Vi parlo oggi dei “materiali silenziosi”, di cui fanno parte di diritto i silent books, o libri silenziosi, ma anche altro che la nostra fantasia – e quella dei nostri bambini, nel caso, può approntare a piacimento. I silent books, li conoscerete certamente, sono i libri ricchi di illustrazioni, ma senza testo. Giacché siamo abituati a vedere quello che conosciamo, un libro senza testo può inizialmente confonderci, della serie “e mo che ci faccio?!”. Pensate, invece, alle fantastiche possibilità creative, a livello linguistico ma non solo, di una storia raccontata solo per immagini, e a cui noi dobbiamo dare una voce. L´esercizio, per voi o per i vostri bambini, è presto fatto: basta aprire il testo, sfogliare le pagine e lasciarsi guidare dalle immagini, per raccontare nella lingua che vogliamo. Non c´è nessuna lettura da correggere, nessuna interpretazione sbagliata, perché la storia è solo nostra; questa libertà da un testo preesistente, questa mancanza di freni lascia fluire la lingua molto più libera, ed è un esercizio davvero valido per migliorare la nostra abilità espositiva e narrativa. “Raccontare” è un´acquisizione di incredibile importanza nello sviluppo della capacità linguistica, attraverso i silent books possiamo allenarla senza grosso sforzo, con in più la possibilità di creare storie sempre diverse utilizzando lo stesso materiale di base. Naturalmente, indulgenza con gli inevitabili errori! Continuando ad esercitarvi ne farete sempre meno, ma lo scopo principe in questo caso è allenare la fluenza e la capacità espositiva.
Ecco un piccolo esempio, per esercitarvi assieme ai vostri bambini: prendete il libro, lo sfogliate insieme, poi voi iniziate raccontando la storia nella vostra lingua, e infine chiedete al vostro bambino di raccontare la SUA storia, nella seconda lingua. Naturalmente, si può fare anche al contrario, e non finisce qui: ci si può esercitare tra amici, con il partner, a scuola durante le lezioni di lingua – a proposito, colleghi insegnanti, usate mai questa tecnica con i vostri studenti? Se siete degli istrioni, potete esercitarvi anche da soli davanti allo specchio! 😁         
Quale altro materiale può prestarsi a questo utilizzo? Qui, basta saper guardare le cose di tutti i giorni con occhi diversi. Con la Maxi ad esempio, abbiamo usato un set di adesivi con personaggi e oggetti di casa (mobili, piante, giocattoli ecc.) per creare una storia luuuuuunghissima (tipico della Maxi), ma vanno bene ovviamente giocattoli, peluche, marionette, disegni, illustrazioni, quadri, cataloghi, pubblicità sui giornali… Se volete impiegare il tempo dei vostri bambini in una lunga giornata di pioggia, potete anche fare un collage con ritagli di giornale, e creare da voi il vostro silent book personale!
La Maxi con i suoi adesivi cantastorie

Un paio di esempi di un bellissimo silent book,
"C´era una volta un topo chiuso in un libro..."








Se volete fare meno fatica, per i bambini trovate molta scelta d´acquisto, molta meno per gli adulti, per questo vi segnalo un paio di testi – vere opere d´arte, a questo livello i silent books rientrano più propriamente nei picture books, dove il tratto d´artista è il protagonista; se amate l´illustrazione ve li consiglio a occhi chiusi, anche perché l´arte, a proposito di linguaggio, è trasversale e universale.
Buona interpretazione!